Storia e Filosofia Antica
Uno sguardo filosofico sulle pandemie:
introduzione al
DE RERUM NATURA DI LUCREZIO
Alla metà del II secolo a.C., assoggettate Cartagine e la monarchia macedone, Roma assurse al ruolo di superpotenza mediterranea, e di erede della civiltà ellenistica, cosmopolita e multietnica, sorta dalle conquiste di Alessandro Magno.
Iniziò allora un processo di incontro e commistione tra i mondi latino e greco, durante il quale sarebbero maturati sviluppi fondamentali per tutta la cultura antica e, più in generale, occidentale.
Frutto rappresentativo, e insieme straordinario, di quell’epoca, è il grandioso poema De rerum natura, ossia Sulla natura delle cose, composto da un autore altrimenti ignoto, Tito Lucrezio Caro, vissuto nel I sec. a.C.: i suoi sei libri espongono, in esametri latini, la cosmologia atomistica di Epicuro (341/270 a.C.).
In questa introduzione a un capolavoro capitale della letteratura di tutti i tempi, analizzeremo, mediante il commento di brani scelti, i principali nodi interpretativi, e cercheremo di risolvere la tanto dibattuta questione relativa alla tensione, che percorrerebbe il testo, tra un ottimismo razionalistico e un pessimismo angoscioso.
Vedremo come Lucrezio, nella sua riflessione sui massimi problemi filosofici e scientifici, pervenga al limite estremo cui può giungere la ragione che si sforzi di conoscere la realtà, e perché l’esperienza di tale “urto” compendi la cifra essenziale di un “pensiero poetante” dall’impareggiabile vigore teoretico e immaginifico.
Docente: Alessandro Di Falco, storico della filosofia antica
incontri: n° 3
quando: martedì, 12.01 / 19.01 / 26.01 - 2021, dalle ore 21.00 alle ore 22.30
tramite: piattaforma online Google Meet